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Villa Ada: l’emergenza umanitaria dei migranti diventa arte

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Villa Ada: l’emergenza umanitaria dei migranti diventa arte

Villa Ada: l’emergenza umanitaria dei migranti diventa arte

Dopo ambiente, arte e sostenibilità a Villa Ada Roma Incontra il Mondo arriva anche il sociale e incontra il pubblico per raccontare un’emergenza umanitaria vicina e attuale, quella dei profughi in cammino verso l’Europa.

Proprio a ridosso dell’isolotto, sulle rive del laghetto di Villa Ada, un’installazione artistica a cura di Alessio Cupelli per INTERSOS, organizzazione umanitaria da sempre in prima linea per portare aiuto alle vittime di guerre, violenze e disastri naturali.
Le immagini che compongono l’installazione sono state scattate da Alessio Cupelli in una fredda alba dello scorso autunno, a Berkasovo, tra Serbia e Croazia, insieme agli operatori umanitari della ONG impegnati ad assistere i profughi in cammino verso la frontiera.

Un campo di mais, buio, silenzio, fango, brina e un gelido vento circondavano bambini, donne e uomini nella loro marcia verso il varco tra i due paesi.

Soltanto nello scorso autunno, tra le 4mila e le 7mila persone hanno attraversato ogni giorno il confine tra Serbia e Croazia. Migliaia di persone, spesso intere famiglie, hanno percorso la rotta balcanica compiendo viaggi lunghi, difficili e senza certezze, per mettersi in salvo da guerre e violenze, cercando di raggiungere l’Europa del Nord.

Profughi, richiedenti asilo, migranti: ma innanzitutto persone. Ciascuno con un nome, ciascuno con la propria identità e la propria storia da raccontare. Quando si parla di loro, spesso sembra si faccia riferimento a un’entità indistinta, ad una massa senza volto, la cui consistenza è espressa in numeri – migliaia o milioni – che nulla dicono delle loro reali condizioni di vita, delle loro storie, delle loro speranze.

Dimentichiamo che quelli che chiamano profughi sono innanzitutto persone. Nasce così la campagna #lichiamiamopernome di INTERSOS, per aiutare chi ha perso tutto: oltre 50mila persone rimaste bloccate in Grecia in seguito alla chiusura della frontiera con la Macedonia, in maggioranza donne e bambini provenienti da Siria, Afghanistan o Iraq.
L’installazione, che nasce con il fine di sensibilizzare circa il tema e la campagna, rimarrà visibile a Villa Ada fino al termine della manifestazione, il prossimo 15 agosto.

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Giovanni Lembo

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