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Monterotondo. Sicurezza idraulica allo Scalo: gli impegni della Regione

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Monterotondo. Sicurezza idraulica allo Scalo: gli impegni della Regione

Monterotondo. Sicurezza idraulica allo Scalo: gli impegni della Regione

Quattro interventi di straordinaria importanza per mettere al riparo Monterotondo Scalo da criticità idrauliche e idrogeologiche. E’ il sindaco Mauro Alessandri, sulla base della comunicazione ricevuta dal Commissario regionale rischio idrogeologico in risposta ad una serie di quesiti rivolti all’assessore regionale alle Infrastrutture, a fare il punto sullo stato di realizzazione di progetti e obiettivi a cui da anni il Comune di Monterotondo lavora «trovando nella Regione Lazio e nel Ministero dell’Ambiente interlocutori attenti, consapevoli delle problematiche esistenti e disponibili alla loro risoluzione».

Nella comunicazione si annuncia innanzitutto che nei primi mesi del 2018 è prevista la ripresa dei lavori per il completamento e la trasformazione in argine del collegamento autostradale tra la rotatoria posta all’accesso della zona industriale e via di Semblera, lavori fin qui bloccati a causa di un contenzioso tra l’Anas (ente realizzatore) e l’impresa aggiudicataria dell’appalto. L’intervento complessivo prevede anche il completamento delle opere di arginatura dalla stessa rotatoria fino alla Traversa del Grillo, i cui lavori dovrebbero iniziare all’inizio dell’autunno del prossimo anno. Tali interventi sono previsti nell’accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio per la “messa in sicurezza della media Valle del Tevere a salvaguardia della città di Roma”, sottoscritto nel 2010 e non ancora eseguito compiutamente a causa del contenzioso citato.

A questi lavori va aggiunto l’intervento denominato “Variante a Monterotondo Scalo con innesto sulla Via Salaria” per la realizzazione del collegamento stradale tra la rotatoria su via di Semblera e Fonte di Papa, nel territorio comunale di Roma, che andrebbe a completare la realizzazione della Salaria bis parallela al tracciato urbano, e l’argine di difesa nord da rischi di esondazione del Tevere. Tale intervento, già finanziato in quota parte da Regione, Ministero e Anas, non vede ancora definito un programma di realizzazione. Il complesso dei tre interventi, una volta completati, consentirebbe al Comune di avanzare la richiesta di deperimetrare il territorio dello Scalo dal vincolo idraulico oggi vigente.

«A questi interventi – prosegue il sindaco – vanno aggiunti quelli ammessi a finanziamento dal Programma Operativo regionale, cofinanziato dal Fondo Europeo di sviluppo regionale, finalizzato a mettere in sicurezza i territori più esposti a rischio idrogeologico, tra i quali per l’appunto quello di Monterotondo Scalo». Tali interventi prevedono l’adeguamento dei collettori idraulici delle acque meteoriche in località Pacinotti, Vallagati, Grillo e Semblera, in modo da gestire gli afflussi eccezionali provenienti da monte in occasione di eventi temporaleschi intensi, che spesso determinano allagamenti su via Salaria e nella zona industriale.

«Il quadro che emerge – prosegue il sindaco – dà il segno dell’imponente sforzo progettuale ed economico impiegato e costituisce un riferimento utile a definire la sua conclusione. L’obiettivo di tutelare la sicurezza idrogeologica dello Scalo può essere raggiunto solo mettendo in campo un articolato programma di interventi e di adeguati finanziamenti, quello che siamo riusciti ad ottenere in questi anni grazie al lavoro dei nostri tecnici e alla capacità di saper portare ai tavoli sovraterritoriali la specificità e la complessità dei problemi dello Scalo. Continueremo a seguire l’iter degli interventi da realizzare e quello delle progettazioni ancora da definire, approvare e portare in esecuzione, ma possiamo senz’altro affermare che la strada intrapresa porterà ad ottenere i risultati attesi e che una porzione così significativa del nostro territorio potrà quanto prima essere considerato al riparo da rischi idrogeologici».

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Giovanni Lembo

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