Il lavoro sociale va pagato! Al via campagna di sensibilizzazione sulla precarietà
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Il lavoro sociale va pagato! Al via campagna di sensibilizzazione sulla precarietà
Al via una nuova campagna di sensibilizzazione sulla precarietà del lavoro sociale, lanciata dalle cooperative Iskra, Folias e Il Pungiglione.
Un racconto per immagini del valore immenso del lavoro svolto dagli operatori sociali e da quanti tutti i giorni sono impegnati nella gestione di servizi rivolti a cittadini e cittadine in condizione di svantaggio. I protagonisti saranno i lavoratori sociali delle tre cooperative che ci mettono la faccia per denunciare la loro condizione di lavoro, i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, la difficoltà economica in cui versano loro e le loro famiglie, la precarietà lavorativa e l’enorme responsabilità di rispondere ai bisogni impellenti delle comunità di riferimento.
L’iniziativa ha l’obiettivo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni la condizione in cui versa la cooperazione sociale in Italia e il danno che ha creato negli ultimi anni il taglio delle risorse destinate alle politiche sociali, compromettendo la stabilità del lavoro sociale e di conseguenza la qualità dei servizi offerti.
Le cooperative sociali Iskra, Folias e Il Pungiglione sono convinte di avere un ruolo non solo sociale, ma anche politico, ruolo dettato dalla conoscenza approfondita dei bisogni della popolazione dei territori su cui lavorano ed è per questo che già nel 2015 hanno lanciato l’allarme con la campagna #Atempodebito, denunciando le conseguenze della crisi economica sulla cooperazione.
“Crediamo che le storie dei lavoratori sociali che vi racconteremo da qui ai prossimi mesi non abbiano una connotazione territoriale – spiegano dalle Associazioni – ma possano avere una valenza nazionale e rappresentare bene lo sforzo di tanti operatori, coordinatori di servizi, psicologi, educatori che da nord a sud della nostra penisola si adoperano ogni giorno per rispondere alle esigenze dei cittadini in difficoltà, sostituendosi, a costi sempre più irrisori, a un welfare sempre più carente”.
Alessia Fedeli, psicologa e psicoterapeuta (foto che correda l’articolo)
Alessia è nata a Roma 42 anni fa e vive a Monterotondo con la sua famiglia, il marito e due figli. E’ psicologa e psicoterapeuta e da 13 anni coordina “Elianto”, Centro Diurno Anziani Fragili del distretto socio-sanitario RM 5.1. La carenza di risorse e di un adeguato sistema di valutazione del servizio la porta a temere per la sopravvivenza del centro. Tuttavia, nonostante la precarietà, crede fermamente che i diritti delle persone anziane vadano tutelati e che il suo lavoro e quello dei suoi colleghi possa contribuire a migliorare la loro condizione di vita.
(Le foto della campagna sono realizzate dai ragazzi e ragazze del laboratorio comunicazione de Il Funambolo, Centro Socio-Educativo Riabilitativo Diurno Intercomunale del distretto socio-sanitario RM 5.1, gestito dalla cooperativa Il Pungiglione)