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Recensione de “Le avventure del piccolo Nicolas”. Animazione tra magia e malinconia per l’amatissimo personaggio creato da Goscinny e Sempé

Recensione de "Le avventure del piccolo Nicolas". Animazione tra magia e malinconia per l’amatissimo personaggio creato da Goscinny e

Recensione de “Le avventure del piccolo Nicolas”. Animazione tra magia e malinconia per l’amatissimo personaggio creato da Goscinny e Sempé

Nicolas è un bambino vispo ma di buon cuore. Il suo sguardo creativo e imprevedibile trasforma in avventura ogni piccolo momento di quotidianità: i siparietti in famiglia, i giochi, la scuola, le gite al mare. E apre un universo di possibilità dove, a volte, un personaggio dei fumetti può arrivare persino a parlare coi suoi creatori.

Il piccolo Nicolas, l’amatissimo personaggio creato da René Goscinny (papà di Asterix e Obelix e penna di Lucky Luke) e Jean-Jacques Sempé, protagonista di numerose avventure tradotte e amate in tutto il mondo, approda al cinema in versione animata (esistono già numerosi live action basate sulle avventure a fumetti del personaggio). E lo fa nel migliore dei modi, con un’animazione rispettosa del lavoro di Sempè, acquarellata, molto delicata, sfumata, e una storia che non si limita a tradurre in immagini in movimento le avventure del bambino francese.

Il film, diretto da Amandine Fredon e Benjamin Massoubre, è infatti molto più di questo.

Due amici e un monello di carta

Oltre a tradurre in animazione alcune storie tra le più amate del piccolo Nicolas, il film è la storia di due amici, gli stessi Goscinny e Sempè, nel momento della creazione del personaggio di Nicolas, a partire proprio da un’idea e un disegno. Da lì, da poche righe tracciate su un foglio bianco, e da un nome, Nicolas, i due hanno creato un mondo, il mondo in cui vive Nicolas, e tutta una serie di personaggi che gravitano intorno a lui: i genitori, ovviamente, gli amici di scuola, i vicini di casa, gli altri adulti, e poi, “le femmine”, amate/odiate perché semplicemente non capite e percepite come “diverse”.

Il film riprende gli incontri di questi due artisti in vari momenti della loro vita, e più volte lo stesso Nicolas uscirà dalla pagina disegnata per dialogare con i suoi autori, in una riflessione tra creatore e creatura che tocca tutti quelli che hanno amato, e continuano ad amare, personaggi “inventati” creati da una mente fertile e fantasiosa e messi su carta da talentuosi disegnatori. Una riflessione che non tocca solo i due autori, ma tutti quelli che hanno amato, e sono cresciuti, con quei personaggi, e che, anche se in altro modo, dialogano e sono connessi con l’opera di carta (ma la riflessione si può estendere a tutte le forme artistiche, pensiamo al cinema e ai suoi personaggi iconici).

Così, quando la televisione francese apre con “Da oggi non ci saranno più avventure di Asterix” per annunciare la morte prematura di René Goscinny, ci rendiamo conto di essere tutti un po’ tristi e orfani.

Nicolas dialoga con i suoi autori

Ma ecco che, in un momento di tristezza senza eguali, Sempè ha un dialogo con Nicolas, e gli ricorda che alla fine loro vivranno sempre attraverso di lui, personaggio di fantasia. E il piccolo Nicolas, con il candore di chi affronta anche le cose più tristi con gli occhi del bambino, sogna il momento in cui saranno sempre insieme, tutti e tre.

Delicato, lieve, divertente e commovente, Le avventure del piccolo Nicolas è un invito a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, a sognare come facevamo da piccoli, un mondo più allegro, spensierato, in cui due adulti e un bambino di fantasia (perchè no?) possono passeggiare insieme per le strade di Parigi, ed essere felici.

Dal 15 febbraio al cinema.

Riflessione “a caldo” post visione.

About Author

Giovanni Lembo

Giornalista, sceneggiatore, speaker, podcaster, raccontastorie, papà imperfetto. Direttore di Sitopreferito.it e fondatore del Preferito Network. Conduce Preferito Cinema Show su Radio Kaos Italy tutti i martedì alle ore 15, e il podcast L'Edicola del Boomer sulle principali piattaforme. Gli piacciono i social, i fumetti, le belle storie, scrivere di notte con la musica nelle orecchie, vedere un sacco di film e sognare ad occhi aperti.

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