NORD EST: Capitale Metropolitana: migliorare i servizi ai cittadini della ‘periferie comuni’
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L’incremento demografico, negli ultimi dieci, è a doppia cifra. Nella provincia di Roma, la crescita è stata del 12,2% e ha riguardato in particolare i Comuni della prima cintura (+22,4%), quasi il triplo dell’8,9% registrato nel resto del territorio.
Tra il 2001 e il 2009, Pomezia è cresciuta del 43,1%, Bracciano del 32 e Monterotondo del 24,3%. Parte da qui il rapporto sulla condizione sociale, economica e territoriale, curato da Palazzo Valentini e presentato presso la Facoltà di Lettere dell’università di Tor Vergata. Ma, a dispetto dell’aumento della popolazione, lo studio, che ha chiesto l’opinione a 1000 intervistati, evidenzia carenze nei servizi per cultura, sanità e commercio, insufficienza di spazi pubblici, forte pendolarismo e poche occasioni di lavoro.
“L’analisi effettuata ” ha spiegato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti – serve per condividere le possibili idee di sviluppo, per far sì che i modelli istituzionali abbiano come motore un disegno credibile di ciò che serve al territorio. Bisogna fare molto, ma bisogna pensare a quello che si deve fare”. Da qui, l’utilità del rapporto, dal quale emergono altri due aspetti importanti: il primo denuncia l’inadeguatezza delle infrastrutture telematiche mentre il secondo guarda con attenzione alla mobilità. Su 1000 residenti intervistati per i 24 quartieri presi in considerazione, tra Roma e i Comuni di prima cintura, il 40,2% delle persone sentite si reca quotidianamente nella Capitale per raggiungere il proprio posto di lavoro. Il dato è ancora più marcato (53,6% del totale) tra gli studenti delle scuole superiori e universitari.
Diffuso trasversalmente alle comunità locali, il pendolarismo su Roma, dice ancora lo studio, è particolarmente accentuato tra i componenti delle famiglie di recente insediamento. Complessivamente, quello pubblico, è il mezzo utilizzato quotidianamente dal 16% della popolazione. “I dati lo dicono con chiarezza. Dobbiamo puntare ” ha aggiunto Zingaretti – sul trasporto su ferro, con nuove tecnologie e togliendo i passaggi a livello, e su una mobilità più efficace. E poi dobbiamo esaltare la vocazione dei territori perché l’economia si trova sui territori ma spesso non viene utilizzata. Negli anni scorsi -prosegue ancora il presidente della provincia di Roma – c’è stato uno sviluppo demografico che ha distrutto i paesaggi ed i territori. Dobbiamo invertire la tendenza: l’economia cresce se rilanciamo le vocazioni turistiche, archeologiche, enogastronomiche, una ricchezza molto diffusa che spesso non è conosciuta”.
Altro capitolo, l’immigrazione. Il livello, dice l’analisi, è abbastanza elevato e tale da limitare la frequenza di dinamiche di conflitto: il 4% dei 1.000 intervistati, infatti, considera alto il livello di integrazione, il 48% buono, il 29 basso e il 20 praticamente nullo. Il 69% si dice molto d’accordo sulla necessità di favorire l’integrazione, contro il 18% per cui è corretta l’ affermazione che non ci sia posto per gli immigrati (71% poco d’accordo, 11% non sa). “Quando c’è una buona integrazione ” ha affermato Zingaretti – gli immigrati non vengono visti come un problema. Anzi, spesso vengono visti come un’opportunità per rivitalizzare l’economia locale. Questo fa giustizia di tante sciocchezze che spesso si dicono per creare paura e lucrare su questa”.
L’occasione è stata infine colta dal presidente della Provincia di Roma per presentare un’idea innovativa: “Stiamo studiando un progetto di housing professionale per promuovere dei luoghi nei quali giovani professionisti potranno avere a disposizione infrastrutture e uffici a basso costo e con un contratto triennale, che permetta l’avviamento alla professione. Stiamo vagliando ” ha detto – quali edifici mettere a disposizione e, quindi, pubblicheremo dei bandi per permettere a questi ragazzi di farsi una propria professione senza rimanere schiacciati dalla durezza del mercato e di farlo vicino casa”.