MONTEROTONDO: Controllo territoriale: il sindaco chiama in causa Roma
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Verifiche a tappeto su opere ed interventi privati che, pur non ricadenti nel territorio comunale, incidono su esso o possono farlo in danno alla cittadinanza di Monterotondo. Le annuncia il sindaco Mauro Alessandri, informando di aver all’uopo allertato gli Uffici e riservandosi di richiamare “a specifiche responsabilità il Comune di Roma ed ogni altro ente preposto al rilascio di pareri di conformità” qualora le verifiche permettessero di riscontrare eventuali abusi o casi di gestione del territorio attiguo a quello comunale non conforme a norme e regolamenti. La decisione del Comune di Monterotondo, eccezionale nel suo carattere di azione extraterritoriale, è ritenuta necessaria e perentoria proprio per ragioni di sicurezza, tutela dell’incolumità pubblica e dei beni dei propri cittadini, essendo numerosi e talmente gravi gli episodi che, in passato, hanno avuto effetti disastrosi entro i confini comunali pur avendo origine e causa nel confinante territorio comunale di Roma.
Come è noto il più grave di questi, l’ennesima esondazione del fosso situato entro i confini comunali di Roma, avvenuta nel 2008 per ragioni tuttora al vaglio delle autorità giudiziarie, causò l’allagamento del sottopasso ferroviario di via Monti S. Ilario in conseguenza del quale perse la vitauna cittadina di Monterotondo. Se già prima della tragedia il Comune di Monterotondo aveva provveduto a segnalare agli enti competenti alcune situazioni potenzialmente in grado di causare pericoli entro i propri confini, oggi, proprio in considerazione dei gravi accadimenti verificatisi e di quelli possibili anche non necessariamente nella medesima porzione territoriale, alza il livello di allerta anche rispetto ad opere situate ed interventi realizzati al di fuori dei propri ambiti territoriali.
Sulla vicenda specifica dell’allagamento del sottopasso e della morte per annegamento della concittadina Bruna Carrara si esprimerà, il prossimo 29 marzo, il Gup del tribunale di Tivoli. Il giudice delle udienze preliminari sarà chiamato a decidere circa l’eventualità di rinviare a giudizio per responsabilità penali tra gli altri l’ex sindaco di Monterotondo Antonino Lupi, accogliendo in tal caso la richiesta formulata dal pubblico ministero titolare delle indagini.
A tale riguardo il sindaco Alessandri, ribadisce «il massimo rispetto per le autorità inquirenti e per quelle giudiziarie chiamate ad accertare responsabilità rispetto a quel luttuoso episodio che tanto ha scosso la nostra comunità cittadina», tigmatizzando allo stesso tempo «la sommaria analisi politica, condotta con metodi da bassa operazione propagandistica, secondo la quale si vorrebbe tacciare l’ex sindaco Lupi di sciatteria e di irresponsabilità. E’ un atteggiamento disgustoso al quale ci opponiamo nella maniera più categorica, pretendendo maggior rispetto e significando nuovamente, se mai ce ne fosse bisogno, tutta la nostra vicinanza ad Antonino Lupi, certi della sua correttezza politico-amministrativa». Analoga vicinanza «rispettosa e discreta per non apparire ciò che non è, cioè stucchevole e di maniera» il sindaco la rivolge «alla famiglia della povera Bruna Carrara, che più di tutti giustamente pretende chiarezza e soprattutto giustizia».