L'INTERVISTA: Gigi Proietti ed i suoi 40 anni
Segui Email Proietti ringrazia Roma, la sua citta’, con Serata d’onore in cui celebra e festeggia i suoi quarant’anni
Proietti ringrazia Roma, la sua citta’, con Serata d’onore in cui celebra e festeggia i suoi quarant’anni di Teatro dal 24 Aprile al Teatro Brancaccio. Uno spettacolo in cui l’artista propone i suoi cavalli di battaglia ed un prologo speciale scritto da Gigi Magni in cui l’attore vestendo i panni di Marco Aurelio raccontera’ le gesta della Capitale.
Sono trascorsi quarant’anni da quando hai calcato un palcoscenico la prima volta: e’ cambiato il suo rapporto con il Teatro?
Successe tutto per caso frequentavo giurisprudenza ed ero giovane cosi’ cercavo di ampliare le mie esperienze e mi iscrissi al Centro universitario teatrale. Mi fecero un complimento, dissero che recitavo come Albertazzi. Inoltre sapevo suonare e cantare, cosa rara a quei tempi, e mi chiamarono per fare degli spettacoli. Mi sono reso conto che mi divertivo come un pazzo e mi pagavano per giunta, la passione per il teatro, quella vera, e’ maturata con il tempo. Il teatro per me e’ un gioco, faccio teatro perche’ continuo a giocare. Uno spettacolo sintetizza i sentimenti umani e trasmette gli umori di un periodo storico, della citta’ e della sua gente. Questo e’ il teatro il gioco della vita, dove e’ importante la finzione non intesa come falsita’ ma come accordo tra due persone che si raccontano una bugia, dove nell’illusione c’ la verita’ e l’utopia. A tal proposito ti cito un mio componimento:
Viva er teatro, dove e’ tutto finto
ma gnente c’e’ de farzo, e questo e’ vero.
E ttu lo sai da prima, si ss’e’ ttinto, Otello,
oppuramente e’ nero…
Nessun attore vero v