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Un “Tè Danzante” con Jane Austen: un’esperienza “fuori dal tempo”

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Un “Tè Danzante” con Jane Austen: un’esperienza “fuori dal tempo”

Me ne stavo giringirando su Facebook quando mi appare un post dall’aria misteriosa e invitante: “Tè Danzante della XII Notte”. Mi chiedo cosa sarà mai e quindi clicco per scoprirne di più…

Mi si apre un mondo.

Il Mondo di Jane Austen, in particolare. Scopro che esiste un cenacolo di amanti della Austen, delle sue opere e dell’epoca in cui è vissuta, che non si limitano a discuterne amabilmente sul gruppo Facebook, ma creano eventi in cui una persona è catapultata nel mondo di Jane Austen, vestendo gli abiti dell’epoca, danzando sulle note dei balli fatti da Jane e dalle protagoniste delle sue opere, sorseggiando tè di ottima qualità accompagnato da pasticcini e dolcetti.

Ovviamente i luoghi scelti sono palazzi storici di una bellezza austera, ma sconvolgente nella loro maestosità.

Inutile dirvi che la mia anima di cosplayer si è esaltata e mi sono subito prenotata per il primo evento in programma: Il Tè Danzante della XII Notte; cui ho partecipato domenica 3 febbraio.

Il ballo si è svolto nell’immenso salone del refettorio di un antico monastero sulle pendici del Gianicolo, ora assorbito nel complesso dell’Hotel Donna Camilla Savelli.

Il tè danzante è stato chiamato della XII Notte – una delle opere drammaturgiche di Shakespeare – perché il caro William era probabilmente l’autore preferito della Austen, visto che tra romanzi e lettere, lo cita 26 volte!

Ma perché proprio la “Dodicesima Notte” e non “Giulietta e Romeo”, “Otello” o qualcos’altro?

Perché, sebbene la XII Notte corrisponda alla vigilia dell’Epifania, l’opera teatrale venne presentata per la prima volta il 2 febbraio, giorno della Candelora, in cui, già al tempo di Jane Austen si tenevano feste in maschera. Dunque il 3 era la domenica più prossima a questa data.

Le istruzioni per gli outfit del ballo sono state chiare e molto precise: abiti dal Tardo Georgiano al Regency, abiti di epoche precedenti al 1817 oppure abiti ispirati alle opere di Shakespeare.

Io ho optato per Titania, l’eterea regina delle fate di “Sogno di una notte di mezza estate”; perché avevo uno splendido vestito di mia mamma – e sì, fa tanto Cenerentola andare al ballo con il vestito della mamma – che era botticellianamente perfetto per l’occasione. E per rendere più credibile il tutto, ho acquistato per viso, corpo e capelli una quantità tale di glitter dorati da far impallidire Trilly!

Così il 3, alle 14. 30, mi sono recata all’hotel con la mia valigetta contenente l’abito e tutto il necessaire per prepararmi. Alla reception mi indirizzano subito nella sala adibita a spogliatoio/guardaroba per le signore; appena entrata vengo sommersa da un tripudio di pizzi, merletti, sottovesti fruscianti e un caleidoscopio di vesti colorate realizzate con un’attenzione certosina al dettaglio; ho scorto persino dei mutandoni con volant alla Lady Cocca!

Molte delle “dame” erano intente nella nobile tortura della “chiusura del bustino”, ed io, prospettandomi le danze, ho provato compassione e preoccupazione per loro… fortunatamente non ci sono stati svenimenti! Ma sono sicura che i “cavalieri” sarebbero intervenuti prontamente con la provvidenziale boccetta dei sali.

Una volta pronti siamo stati accompagnati nella sala da ballo. Da qui in poi ogni ricordo che serbo di questo pomeriggio mi sembra appartenere più ad un sogno in un altro mondo che a un’esperienza realmente vissuta; tanto è stato onirico e straniante questo tuffo nel passato.

La sala era morbidamente illuminata dal caldo e soffuso bagliore di una miriade di candele, sorrette da eleganti candelabri a quattro braccia… siamo stati introdotti alle danze da un vero maestro di cerimonie! Che ci ha guidato nei passi di danze del 1800, ma anche del ’700 e del ’600, fino a giungere ai ritmi leggeri e spensierati del Rinascimento.

Solo ballando queste danze mi sono resa conto di quanto fossero figlie della loro epoca. Ad esempio per una ragazza dell’epoca della Austen, in cui sicuramente le occasioni per conoscere ragazzi si riducevano agli eventi mondani come i balli; una danza in cui si ballava un unico ballo collettivo in cui ci si spostava di continuo di posizione, si cambiava cavaliere, si intrecciavano mani e sguardi, c’era la possibilità di interagire nell’arco della serata con praticamente tutti i cavalieri, aumentando esponenzialmente le possibilità d’individuare e “accaparrarsi” un buon partito.

Se ci pensate questi balli sono gli antesignani dei nostri speed date, di una modernità sconcertante.

Ma non ho il tempo di riflettere su queste cose che giunge la fatidica “ora del tè”; così veniamo accompagnati in un’altra sala dove numerosi tavolini sono stati preparati in maniera impeccabile con teiere, tazzine e tanti dolcetti. Io mi concedo una fetta di ciambellone e metto in infusione una bustina di tè verde al gelsomino dall’aroma inebriante.

Mentre sorseggio beatamente il mio tè, penso che Alice nel Paese delle Meraviglie mi invidierebbe terribilmente in questo momento.

Terminata la pausa tè siamo tornati nella sala da ballo e abbiamo ripreso le nostre danze. Rispetto alla disinvoltura a alla grazia con cui si muovevano gli altri partecipati le mie movenze apparivano un po’ meno fluide. Ma d’altro canto loro frequentano il corso di danze d’epoca tenuto proprio dal maestro che ci ha guidato in questo pomeriggio. Un’altra cosa da aggiungere sulla lista delle cose da fare!

Quando ormai il ballo è volto al suo termine, è stata fatta un’estrazione con in palio tutti premi a tema Jane Austen. La fortuna non mi ha sorriso. Ma per tutti coloro che non hanno vinto, è stato distribuito un premio di consolazione: una penna con il profilo della Austen e un segnalibro con una citazione di Shakespeare dalla “Dodicesima Notte”, davvero di gran classe.

Infine l’evento si è concluso con un brindisi.

Penso che un’esperienza del genere vada provata almeno una volta nella vita. È come se per un pomeriggio vivessi in una bolla felice fuori dal tempo, in cui la leggerezza, la cortesia e la grazia fossero tutto ciò che conta veramente.

Vi auguro di sognare il mio stesso sogno.

 

About Author

Sabrina Amato

Sabrina ama l’arte, così tanto da prendersi due lauree per avere ancor più motivi per amarla. Prova un fascino irresistibile per tutto ciò che non conosce, che sia profondo o lontano, e quindi adora l’acqua, nuotare, il mare e gli oceani, ma adora anche le danze orientali e le arti marziali. Nerd con la passione per il vintage, nel tempo libero partecipa come miss agli eventi del Miss Pin Up WW2 e ad ogni Romics come cosplayer. Sa resistere a tutto tranne alle tentazioni, ai gatti, ai cartoni animati e ai libri.

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