SitoPreferito

Animali

Il 22 maggio due tartarughe Caretta caretta verranno restituite al mare

Segui Email Due esemplari di tartaruga Caretta caretta, “Muzio” e “Algida”, verranno restituiti al mare il 22 maggio alle

Il 22 maggio due tartarughe Caretta caretta verranno restituite al mare

Due esemplari di tartaruga Caretta caretta, “Muzio” e “Algida”, verranno restituiti al mare il 22 maggio alle 12.30 dalla spiaggia di Lido dei Pini di Anzio. Gli esemplari sono stati recuperati nei mesi scorsi lungo le coste laziali dalla Rete TartaLazio e ricoverati per le cure del caso al Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica “A. Dohrn” di Portici- Napoli.

L’evento avrà luogo nell’ambito della Settimana Naturale dei Parchi e ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sulle emergenze della conservazione degli ambienti costieri e marini, in vicinanza di due Zone Speciali di Conservazione per la Comunità Europea, Tor Caldara, una delle Riserve Naturali Regionali più “antiche” del Lazio, e Lido dei Gigli, ambienti unici per la sua bellezza ed i loro valori ambientali.

La storia delle due tartarughe: la più grande, Muzio, è stata recuperata presso il Poligono di Tiro Militare di Nettuno a febbraio, mutilata di una delle pinne anteriori probabilmente a causa di cime di plastica nelle quali si era impigliata. La seconda, Algida, recuperata nel Golfo di Gaeta, aveva invece ingerito l’amo da pesca di un palamito. E un altro esemplare di tartaruga marina, Peppiniello, un giovanissimo esemplare salvato sulla spiaggia di Capocotta, nei pressi di Roma, il giorno di San Giuseppe verrà rimesso in mare al largo dell’isola di Ventotene.

75 gli animali raccolti sulle spiagge in due anni dalla Rete TartaLazio, coordinata dalla Direzione Capitale Naturale, Parchi e Aree protette della Regione Lazio e composta da aree protette regionali e da Enti di Ricerca e conservazione che collaborano per il recupero delle tartarughe marine spiaggiate nel Lazio. Sui 75 animali giunti sulle spiagge, 14 sono stati ricoverati, curati e restituiti al loro ambiente. Inoltre, per ben due volte e per la prima volta, si è registrata anche la deposizione di uova lungo le spiagge laziali.

About Author

Giovanni Lembo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *