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Recensione di “Il mio amico robot” di Pablo Berger, una delicata fiaba in musica sulla fragilità delle emozioni umane

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Recensione di “Il mio amico robot” di Pablo Berger, una delicata fiaba in musica sulla fragilità delle emozioni umane

Immaginate di camminare per le strade di Manhattan, sotto un cielo stellato che sembra danzare al ritmo della musica newyorkese degli anni Ottanta, nella mente una dolce sensazione, come un ricordo che sta svanendo. Questa è l’impressione per chi si accosterà a “Il mio amico robot” (Robot Dreams), l’ultimo film del regista spagnolo Pablo Berger, un film che è un invito ad esplorare l’infinito spazio dell’amicizia e della sua delicata bellezza.

Pablo Berger, già acclamato per il suo lavoro in “Blancanieves” e “Abracadabra“, si avventura per la prima volta nell’universo dell’animazione 2D, scegliendo di raccontare una storia senza parole. “Il mio amico robot” si ispira alla graphic novel di Sara Varon, portandoci nella vita di DOG, un solitario abitante di Manhattan che decide di costruire un robot, innescando un’amicizia profonda e commovente.

Il film, celebrato all’ultimo Festival di Cannes e candidato all’Oscar® come Miglior film d’animazione, è un gioiello di narrativa visiva. Berger, affrontando la sfida di raccontare una storia puramente attraverso immagini e musica (con uno spazio speciale per Earth, Wind and Fire), ci offre un’esperienza cinematografica poetica e preziosa. L’animazione, curata da un team di 20 artisti sotto la guida di José Luis Ágreda e animata magistralmente da Benoît Feroumont, è una gioia per gli occhi. Ogni fotogramma è un dipinto che cattura l’essenza vibrante di Manhattan, arricchendo la narrazione senza parole con una profondità emotiva sorprendente.

La musica, composta da Alfonso de Vilallonga, già collaboratore di Berger in passato, è un altro elemento chiave che arricchisce il film. Con melodie al piano delicate, ritmi jazz e un’atmosfera sonora che evoca la New York degli anni Ottanta, la colonna sonora funge da narratore invisibile, guidando gli spettatori attraverso il viaggio emotivo dei protagonisti. È una giungla sonora che, abbinata all’animazione, crea un’esperienza immersiva.

Una riflessione sull’amicizia e la perdita

La delicatezza con cui “Il mio amico robot” affronta temi come l’amicizia e la perdita è ciò che lo rende un film così speciale. Berger ha saputo creare un mondo in cui le emozioni si esprimono in modo puro e genuino, dimostrando che, a volte, le storie più potenti sono quelle raccontate senza parole. Questo film non è solo un trionfo dell’animazione e della musica; è un promemoria di quanto siano preziose, ma anche delicate, le connessioni umane e di quanto sia importante lottare per preservarle.

Il mio amico robot” è un’opera adatta a grandi e bambini che diventare un’esplorazione toccante dell’amicizia e della sua fragilità. Pablo Berger ci regala una storia universale che risona con chiunque abbia mai provato l’affetto profondo per un altro essere, rendendolo un film imperdibile per chi cerca nel cinema emozioni autentiche e profonde riflessioni sull’essenza dell’amicizia.

About Author

Giovanni Lembo

Giornalista, sceneggiatore, speaker, podcaster, raccontastorie, papà imperfetto. Direttore di Sitopreferito.it e fondatore del Preferito Network. Conduce Preferito Cinema Show su Radio Kaos Italy tutti i martedì alle ore 15, e il podcast L'Edicola del Boomer sulle principali piattaforme. Gli piacciono i social, i fumetti, le belle storie, scrivere di notte con la musica nelle orecchie, vedere un sacco di film e sognare ad occhi aperti.

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