MONTEROTONDO: “L’aviazione legionaria da bombardamento”: ne parliamo con l’autore
Segui Email Ha scritto un libro che si legge e appassiona come un romanzo; Edoardo Grassia, classe ’73, ha
Ha scritto un libro che si legge e appassiona come un romanzo; Edoardo Grassia, classe ’73, ha recentemente pubblicato “L’aviazione legionaria da bombardamento ” Spagna 1936 ” 1939″, condensando così una sua passione. Ne parliamo con l’autore, che si presenta così, “Sono nato a Roma il 31 dicembre del 1973, eretino di adozione da circa cinque anni. Felicissimamente sposato con Gabriella. Sono uno qualunque della massa pendolare del treno metropolitano anche se nessun pendolare è un qualunque! Mi piace ascoltare musica dalla classica fino ai Pink Floyd e The Who! Mi piace anche rilassarmi passeggiando con mia moglie per il centro storico o correre e camminare nel verde.
Perché ha deciso di scrivere un libro trattando un argomento non così “facile”?
Dopo la laurea vecchio ordinamento in Sociologia, alla “Sapienza”, mi sono appassionato di studi storici tanto da iscrivermi, sempre allo stesso ateneo, ad una triennale di Storia medievale, moderna e contemporanea, per la quale sto al “giro di boa”. E lo studio e la ricerca storica sono diventati il mio principale hobby. Negli anni successivi alla laurea, dove la tesi riguardava proprio quello che poi è divenuto il libro, ho continuato a ricercare e raccogliere materiale sulla guerra civile spagnola e, in particolare, sull’Aviazione Legionaria da Bombardamento
ovvero sull’impiego della Regia Aeronautica italiana nei cieli spagnoli tra il 1936 e il 1939. Di libri sul conflitto spagnolo ce ne sono già di bellissimi e interessantissimi, ma mi sono anche reso conto di possedere materiale cartaceo e iconografico inedito
perché, mi sono chiesto, non pubblicarlo?
Quanto tempo ha impiegato a ricercare il materiale e quali sono state le difficoltà?
Nel complesso la ricerca di materiale, che spesso procedeva contestualmente anche con la stesura di bozze, mi ha occupato per quasi quattro anni. L’Archivio Storico dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare è stato il principale pozzo cui attingere i documenti dell’epoca, ma anche l’Archivio Storico dell’Ordinariato Militare per l’Italia, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, Emeroteca della Biblioteca Nazionale, l’Archivio del Registro Civil del Juzgado de Sagunto
fino ai Diari di Galeazzo Ciano e ai filmati dell’Istituto Luce e alla gentile disponibilità di privati che mi hanno messo a disposizione fotografie dei propri cari che hanno combattuto in Spagna. Alla fine la difficoltà principale è stata l’abbondanza di materiale, stabilire un ordine, mettere anche dei paletti per non creare un’opera enciclopedica
chiudere gli occhi e farmi una idea razionale di cosa sia accaduto in un dato momento storico in una precisa località. Poi, assunte decisioni e responsabilità sul testo, un po’ come tutti, la difficoltà è stata la ricerca dell’editore
e, scusatemi, ma non per etichetta, devo veramente ringraziare il Prof. Napoleone dell’IBN editore, che ha investito su di me
un qualunque sconosciuto.
Ma qual è l’assunto del suo libro? A chi è rivolto?
L’oggetto è l’Aviazione Legionaria da Bombardamento. I velivoli sono gli S.79, gli S.81 e i Br.20 di costruzione italiana al comando di piloti italiani, intervenuti nel conflitto civile combattuto in Spagna tra il 1936 e il 1939. Ma nel libro c’è molto di più: da i mezzi di comunicazione di massa al Diritto Internazionale Umanitario, dai cappellani militari alle azioni quotidiane di bombardamento, da Barcellona alla ricchezza di foto molte della quali inedite. Ma andiamo per gradi. La Spagna, è stata per noi “cattiva maestra” per gli errati insegnamenti che ne hanno tratto i vertici militari e politici di allora che giunsero a dichiarare di “avere l’aviazione più potente del mondo” e mi riferisco a Mussolini e il Generale Valle che, in consessi ufficiali, non curanti del fatto che mentre loro inviavano il fior fiore di quanto magazzini militari e industria bellica possedevano al momento, le altre nazioni procedevano a studi, sperimentazioni e, soprattutto, a rinfoltire i propri magazzini in vista di un nuovo conflitto mondiale ormai ritenuto certo da molti. La Spagna fu “cattiva maestra”, inoltre, perché illuse sulla bontà del sistema organizzativo delle Forze Armate italiane che prevedeva nomine ad personam senza contemplare la necessità di un organo di coordinamento, comando e controllo unificato.
Il testo propone, quindi, anche panoramiche su settori altri rispetto al precipuo ambito militare. Il Diritto Internazionale Umanitario. Non erano certo maturi i tempi per redigere testi come le future Convenzioni di Ginevra, ma già si poteva cogliere l’occasione dei bombardamenti italiani e tedeschi per poter prevedere e forse evitare i successivi drammi dei bombardamenti delle città europee. Tra Italia e Spagna, inoltre, non vi erano rapporti di particolare amicizia. Perché intervenire? Per costruire un mare nostrum, per timore che la Francia stringesse amicizia con un paese mediterraneo, perché si pensò ad un conflitto di breve durata che non avrebbe inficiato sulle scorte dei magazzini bellici, per le presunzioni militariste ed espansioniste di Mussolini, per accrescere le quotazioni italiane presso da Germania, per testare uomini e mezzi, per molto altro ancora. Ciano fu, nell’occasione, abile persuasore e, nel segreto del suo diario, scriverà: “[
] in fondo il duce ed io soli ne siamo i responsabili: anzi, coloro che ne hanno il merito. Un giorno si riconoscerà che è grande”.
Una ampia parentesi, quindi, l’ho voluta dedicare a Barcellona. Il 17 e 18 marzo 1938 fu pesantemente bombardata da aerei italiani
il perché
magari scopritelo nel libro
nooo scherzo, naturalmente. La lettura che propongo è che tali azioni furono espressamente ordinale da Mussolini dopo l’Anschluss realizzato dai tedeschi. I bombardamenti, quindi, come “messaggio non scritto” indirizzato ad Hitler nel gioco delle alleanze che si andavano formalizzando agli albori del Secondo Conflitto Mondiale.
Insomma
il bombardamento come forma di comunicazione?
Potrebbe apparire una idea bizzarra
ma in realtà è proprio ciò che penso.
A chi è rivolto un testo del genere?
Il mio interlocutore immaginario
in realtà, se potrebbe sembrare un testo prettamente di storia militare, credo, forse con presunzione, di aver lavorato sull’argomento un po’ a trecentosessanta gradi. E’ rivolto sicuramente a chi è interessato al conflitto civile spagnolo come conflitto civile anche italiano, visto che abbiamo ampie battaglie di italiani contro fratelli italiani o come conflitto civile europee, visto che abbiamo, nel complesso, europei contro europei, addirittura mondiale se pensiamo che in Spagna abbiamo i rappresentanti di 52 nazioni!
E’ rivolto a chi ha la curiosità di sapere come, a quei tempi, ci si poteva trovare “segretamente” in guerra. E’ rivolto a chi vorrebbe sapere l’attività quotidiana che svolsero i reparti di volo italiani da bombardamento dislocati nella Spagna continentale e sulle Baleari. E’ rivolto a chi ha sentito almeno parlare di eventi come Guernica, per rendersi conto come un ordine di bombardamento, nella fattispecie di Barcellona, possa essere generato anche da casualità. E’ rivolto a chi ha interesse a vedere come i mezzi di comunicazione di massa italiani e stranieri possano essere dei potenti strumenti politico militari. Intendiamoci, non ho scoperto nulla scrivendo che i giornali italiani diffusero notizie di piacere per il regime di allora, ma come spiegare alcune notizie emanate dalla stampa inglese sempre sui bombardamenti della capitale catalana, in cui si nascose l’italianità dei terrificanti bombardamenti? E’ rivolto a chi ha curiosità di leggere ed interpretare foto inedite dei bombardamenti italiani in Spagna. E’ rivolto a chi ha il semplice gusto di leggere un piccolo ma intensissimo spaccato di storia contemporanea.
Il conflitto civile spagnolo 1936-1939. Ancora oggi appare argomento scottante. Nel 2007 ci fu una grande beatificazione dei martiri spagnoli a cura del Papa Benedetto XVI. Cosa ne pensa?
Si ha perfettamente ragione. Nonostante siano trascorsi molti anni, l’attualità e il vigore dei sentimenti e delle idee generate nel conflitto civile spagnolo sono ancora vive e non legate al solo ambito iberico. Oltre all’episodio da lei ricordato, pensi, Direttore, che nel 2007 entrò in commercio un videogioco ispirato al conflitto spagnolo. Questo apparirebbe argomento frivolo, rispetto all’azione di un Papa, ma in realtà il semplice videogioco è stato capace di aprire un accesissimo dibattito che ha interessato tanto il piano storico, quanto quello morale, politico e direi anche quello psicologico.