27 animali morti sul set de “Lo Hobbit”. Insorgono le associazioni animaliste
Segui Email La LAV si unisce alle associazioni animaliste statunitensi American Humane Association e PeTA (People for Ethical Treatmen
La LAV si unisce alle associazioni animaliste statunitensi American Humane Association e PeTA (People for Ethical Treatmen of Animals) nel denunciare la morte di 27 animali durante le riprese del film “Lo Hobbit: un viaggio inaspettato” del regista Peter Jackson, tratto dal romanzo di J.R. Tolkien, in uscita in Italia.
Secondo la American Humane Association, responsabile del controllo e del benessere degli animali sui set cinematografici e televisivi “made in Usa”, i decessi accertati ed i ferimenti degli animali coinvolti non si sarebbero verificati direttamente sul set bensì nell’allevamento in cui gli animali erano detenuti durante le riprese del film a causa della cattiva gestione e dell’inadeguatezza del luogo.
“E’ incredibile – dichiara la LAV – che il regista Peter Jackson abbia voluto utilizzare animali veri invece di ricorrere agli effetti speciali per tutte le scene con animali. Se il film fosse stato realizzato in Italia piuttosto che in Nuova Zelanda sarebbero scattate le sanzioni, compreso il carcere, per la morte degli animali, così come previsto dal Codice penale. Gli animali non scelgono di fare gli attori e il minimo che le società di produzione possono fare è garantire la loro incolumità durante tutta la durata delle riprese”.