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Proiettato al Cinema Farnese “Supereroi senza superpoteri”, unico corto italiano in concorso a Venezia 76

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Proiettato al Cinema Farnese “Supereroi senza superpoteri”, unico corto italiano in concorso a Venezia 76

Sarà il Cinema Farnese di Roma ad ospitare, in prima nazionale dopo la 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, l’unico corto italiano in concorso selezionato a Venezia, nell’ambito della sezione “Orizzonti”.

Supereroi senza superpoteri” di Beatrice Baldacci, sviluppato e realizzato nell’ambito del percorso di formazione del Premio Zavattini, e tra i vincitori dell’edizione 2018/19, verrà proiettato martedì 17 settembre alle ore 21:30 nella sala della Capitale, alla presenza della regista, del direttore del Premio Zavattini Antonio Medici, e dello staff dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, primario promotore del Premio. Il corto sarà abbinato al film Cercando Valentina di Giancarlo Soldi.

L’opera è il frutto della rielaborazione personale del rapporto tra l’autrice e sua madre, ammalatasi durante la sua infanzia. Il racconto è condotto attraverso delle vecchie VHS in cui erano registrati filmini di famiglia. Nonostante il tempo le abbia consumate e rovinate, la ricerca di una dimensione di conforto sembra possibile.

Supereroi senza superpoteri“, che a Venezia 76 si è aggiudicato il Premio FEDIC, è un esempio significativo di come il riuso creativo dei materiali d’archivio possa essere all’origine di una creatività filmica incisiva e, in questo caso, doppiamente originale poiché delicatamente autobiografica.

“I ricordi e il nostro odore personale sono una parte fondamentale della nostra identità, da custodire gelosamente – è la riflessione della regista – questi elementi, però, pur essendo molto distanti tra loro, hanno una caratteristica in comune: sono evanescenti. Spesso scompaiono o vengono cancellati. In Supereroi senza superpoteri ho utilizzato un mezzo che nel corso del tempo ci ha permesso di imprimere in un oggetto fisico i momenti della nostra vita: le VHS. Anche queste, però, sono un mezzo instabile per custodire una cosa così preziosa, perché anche esse sono schiave del tempo. Si rovinano, si deformano e si sovrascrivono. Un giorno andando a trovare mia madre in ospedale l’abbracciai e mi accorsi che non riuscivo più a sentire il suo odore. Questa sensazione mi catapultò in una condizione di disorientamento ed angoscia. Mi resi conto di ciò che stavo perdendo. Iniziai a cercare tra i miei ricordi una dimensione di conforto legata all’infanzia. Trovai delle vecchie VHS di mia madre, erano vive e forti ma consumate dal tempo. Quella scoperta mi mise di fronte ad una serie di emozioni che non immaginavo potessi provare. Mettere in play la videocassetta e vedere il mio viso da bambina che mi guardava insieme a quello di mia madre, mi trascinò in un mondo ormai lontano da me. Quelle VHS erano confuse nascondevano pezzi della mia memoria. Sembrava che le immagini mi spingessero a ricercare qualcosa che avevo dimenticato”.

Martedì 17 settembre 2019 – ore 21,30
Cinema Farnese
Campo de’ Fiori 56, 00186 Roma
Ingresso: € 7 (intero), € 6 (ridotto)

 

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