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La ghost story “sociale” “1485KHz (Se otto ore)” di Michele Pastrello dal 1º maggio disponibile on demand

La ghost story "sociale" 1485KHz (Se otto ore)" di Michele Pastrello dal 1º maggio disponibile on demand sulla piattaforma

La ghost story “sociale” “1485KHz (Se otto ore)” di Michele Pastrello dal 1º maggio disponibile on demand

Con 1485KHz (Se otto ore), in uscita il 1° maggio 2025 in VOD sulla piattaforma Reveel, Michele Pastrello, già nei nostri radar per il bel Inmusclà, torna a scavare nelle zone oscure dell’anima collettiva, firmando un cortometraggio che è insieme ghost story, thriller sociale e metafora politica.

Ambientato in un Friuli Venezia Giulia sospeso tra nebbie e silenzi , 1485KHz segue la storia di una donna delle pulizie, precaria e minacciata dal licenziamento, costretta ad accettare un incarico: ripulire una casa isolata dove l’eco della precedente lavoratrice – una collega extracomunitaria scomparsa nel nulla – ancora aleggia. La casa stessa diventa personaggio: sigillata, soffocante, piena di ombre più che di oggetti.

Il titolo richiama le frequenze radio studiate nella metafonia, tecnica di comunicazione con l’aldilà: un espediente narrativo raffinato, che Pastrello usa per intrecciare suggestioni horror classiche con una opprimente tensione psicologica. Non è solo paura dell’invisibile: è il terrore sociale, il senso di impotenza, la falsa coscienza teorizzata da Marx e Lukács che si insinua in ogni angolo del racconto.

Visivamente, 1485KHz è essenziale ma potentissimo: la fotografia plumbea, la scenografia spoglia, il sound design disturbante contribuiscono a costruire un’atmosfera di asfissia emotiva. Tra minimalismo e inquietudine, il regista rifiuta ogni concessione al facile spavento per lavorare invece sulle corde profonde dell’ansia e della frustrazione sociale.

La protagonista interpretata da Lorena Trevisan è perfetta nel restituire la condizione di chi è obbligato a ignorare l’orrore per sopravvivere. Il suo volto scavato, il suo incedere esitante diventano la rappresentazione plastica di un’intera classe lavoratrice costretta al silenzio.

Pastrello riprende il filo rosso che legava la lotta delle mondine – il canto “Se otto ore vi sembran poche” – al presente più cupo, in cui i diritti si sgretolano sotto il peso di nuove forme di sfruttamento. La casa infestata non è niente altro che la nostra società, un sistema che respira ancora attraverso i corpi di chi è obbligato a lavorare senza voce.

 

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Giovanni Lembo

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