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Recensione di “Una Notte a New York”: un viaggio, due estranei e il potere della connessione

Recensione di "Una Notte a New York" con Dakota Johnson e Sean Penn: un viaggio, due estranei e il

Recensione di “Una Notte a New York”: un viaggio, due estranei e il potere della connessione

Una Notte a New York (Daddio in originale), debutto alla regia di Christy Hall, è un dramma intimo che punta tutto sulla forza della parola e sull’alchimia tra i suoi protagonisti, Dakota Johnson e Sean Penn. Distribuito da Lucky Red, il film arriverà nelle sale italiane il 19 dicembre 2023, portando con sé un’idea narrativa semplice ma potente: un incontro tra due estranei che, in una notte qualunque, trovano un terreno comune per esplorare verità personali e universali.

Dalla blacklist al grande schermo

La sceneggiatura è stata originariamente concepita da Christy Hall come un’opera teatrale. Nel 2018, è stata inclusa nella prestigiosa Blacklist di Hollywood, che raccoglie le migliori sceneggiature non ancora prodotte. Questo riconoscimento ha attirato l’attenzione di molti addetti ai lavori, tra cui Dakota Johnson, che ha deciso non solo di interpretare la protagonista, ma anche di produrre il film. La Johnson ha personalmente proposto il progetto a Sean Penn, dimostrando il suo impegno nel portare sul grande schermo questa storia unica.

La struttura del film è volutamente minimalista: l’intero arco narrativo si svolge in un taxi, durante un viaggio dall’aeroporto JFK verso Manhattan. Questa scelta, apparentemente limitante, si rivela invece un espediente perfetto per concentrare l’attenzione sui dialoghi, che diventano il veicolo principale per svelare la profondità dei personaggi e affrontare temi universali come la solitudine, il cambiamento e il valore della connessione umana.

Una atmosfera sospesa e intima

Per essere al suo esordio alla regia, Christy Hall dimostra una sorprendente padronanza del linguaggio cinematografico. La regia è discreta ma efficace, lasciando spazio alle interpretazioni e alla scrittura. L’uso dello spazio ristretto del taxi è magistrale: ogni inquadratura è studiata per trasmettere la crescente intimità tra i personaggi, passando da campi lunghi che enfatizzano la distanza iniziale a primi piani sempre più ravvicinati che catturano i dettagli emotivi.

L’atmosfera è ulteriormente valorizzata dalla fotografia di Phedon Papamichael (Le Mans ’66, The Trial of the Chicago 7), che dipinge una New York notturna, malinconica e viva. Le luci della città riflettono le sfumature emotive del dialogo, creando una simbiosi tra ambiente e narrazione.

Dakota Johnson e Sean Penn, una straordinaria alchimia

Il successo di Una Notte a New York è in gran parte dovuto alla straordinaria chimica tra Dakota Johnson e Sean Penn.

Dakota Johnson, nel ruolo di Jess, offre una performance intima e sfaccettata. Il suo personaggio si presenta inizialmente come una donna assorta nei suoi pensieri, ma attraverso il dialogo svela un mondo interiore ricco di vulnerabilità e forza. Johnson dimostra una padronanza delle sfumature emotive che rende Jess un personaggio tridimensionale e autentico.

Sean Penn, nei panni di Clark, è altrettanto magnetico. Con il suo modo diretto e talvolta brusco, Penn incarna un uomo dalle molte esperienze, un attento osservatore, che trova nella conversazione con Jess un’opportunità inaspettata di riflessione e crescita. La sua interpretazione è un mix di carisma e introspezione, che aggiunge profondità al personaggio.

Il suono della città

La colonna sonora, curata da Dickon Hinchliffe (The Lost Daughter, Leave No Trace), è un elemento fondamentale del film. I brani originali si intrecciano con il sound design per creare un’atmosfera intima e avvolgente, accompagnando senza mai sovrastare i dialoghi. Il suono della città – clacson, sirene in lontananza, il rumore delle gomme sull’asfalto – diventa parte integrante della narrazione, contribuendo a radicare il film in un contesto reale e vibrante.

Un incontro casuale e straordinario

Una Notte a New York esplora temi universali con una delicatezza rara nel cinema contemporaneo. Al centro della narrazione c’è l’idea che anche un incontro casuale può trasformarsi in qualcosa di straordinario, se si è disposti ad ascoltare e aprirsi all’altro. La regista stessa ha definito il film una “capsula del tempo”, che cattura un’esperienza sempre più rara: quella di conversare con uno sconosciuto senza distrazioni digitali o preconcetti.

Il taxi diventa un microcosmo delle dinamiche umane, un luogo in cui due anime apparentemente distanti trovano un terreno comune per confrontarsi, confessarsi e, forse, cambiare.

Una Notte a New York sarà nei cinema dal 19 dicembre

About Author

Giovanni Lembo

Giornalista, sceneggiatore, speaker, podcaster, raccontastorie, papà imperfetto. Direttore di Sitopreferito.it e fondatore del Preferito Network. Conduce Preferito Cinema Show su Radio Kaos Italy tutti i martedì alle ore 15, e il podcast L'Edicola del Boomer sulle principali piattaforme. Gli piacciono i social, i fumetti, le belle storie, scrivere di notte con la musica nelle orecchie, vedere un sacco di film e sognare ad occhi aperti.

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