Recensione di “Un film Minecraft”: un’occasione sprecata
Recensione di "Un film Minecraft": un'occasione sprecata, un film che non sfrutta le potenzialità di uno dei giochi più

I motivi per cui una pellicola possa essere considerata “inutile” possono essere molteplici e Un film Minecraft rappresenta a pieno questo esempio.
Una sceneggiatura simile a Jumanji (2017) ma realizzata peggio, un cast sfruttato male, tante occasioni sprecate e la sensazione di aver perso solo tanto tempo.
Minecraft è un videogame creato nel 2009 e sviluppato da Mojang Studios nel 2011 diventato presto uno dei titoli più venduti e influenti di sempre.
Sfruttando le meccaniche dei Dungeon Crawler e fondato su un principio di sopravvivenza, creazione di oggetti e costruzione di edifici (e tanto altro), Minecraft risulta un gioco pieno di risorse al contrario del film in questione che non è riuscito a sfruttare, come avrebbe dovuto, nessuna di queste.
Tanto divertimento ma nessuna originalità
Quattro improvvisati avventurieri – Garrett “The Garbage Man” Garrison (Jason Momoa), Henry (Sebastian Hansen), Natalie (Emma Myers) e Dawn (Danielle Brooks) – sono alle prese con problemi quotidiani quando vengono improvvisamente trascinati, attraverso un misterioso portale, nell’Overworld: un bizzarro paese delle meraviglie cubico dove regna l’immaginazione.
Per far ritorno a casa, dovranno imparare a padroneggiare questo mondo (e proteggerlo dalla minaccia di Piglins e Zombie) mentre intraprendono una magica missione affiancati da un esperto e inaspettato ‘costruttore’ del posto, Steve (Jack Black).
Ottima CGI ma nessuna sostanza
Fin dai primi minuti è intuibile l’atmosfera ironica con cui il film vuole raccontare il videogioco e se questo possa risultare un pregio perchè attira l’attenzione del target di fascia d’età più bassa a cui la pellicola vuole puntare, risulta allo stesso tempo come un enorme difetto in quanto nel mondo di Minecraft sono racchiusi tanti spunti di trama ed idee che non vengono sfruttate a dovere.
Un film Minecraft racconta in modo superficiale la storia di uno dei giochi più innovativi ed apprezzati degli ultimi anni trascurando il pubblico di vecchi fan che hanno portato il titolo alla sua attuale fama.
Passando al lato artistico, gli stessi attori sembrano non prendere seriamente i loro personaggi:
Jack Black sembra ormai incatenato nel suo ruolo stupido e impacciato esattamente come in tutti i progetti a cui sta partecipando da qualche anno a questa parte e lo stesso vale per Jason Momoa: di fatti quella che poteva sembrare a primo impatto un’accoppiata vincente, risulta il problema principale del film, in quanto, dopo dieci minuti di battute no sense e stereotipi forzati, il rischio di annoiarsi diventa sempre più elevato.
Un doppiaggio che non funziona
Una grande pecca di questa pellicola è il doppiaggio italiano dei personaggi di Malgosha e del generale Chungus, rispettivamente di Mara Maionchi e del rapper Lazza che è completamente fuori luogo rispetto ai professionisti del settore che prestano le voci al resto del cast.
In conclusione, un film da evitare se vi aspettate una storia originale o se siete appassionati del titolo video ludico, a meno che non vogliate smontare le vostre aspettative mattone per mattone.