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Recensione di “Francesca e Giovanni – Una storia d’amore e di mafia” di Ricky Tognazzi e Simona Izzo

Recensione di "Francesca e Giovanni - Una storia d'amore e di mafia", film d'impegno sociale di Ricky Tognazzi e

Recensione di “Francesca e Giovanni – Una storia d’amore e di mafia” di Ricky Tognazzi e Simona Izzo

“Francesca e Giovanni” di Ricky Tognazzi e Simona Izzo. 

In tempi di oscuramento della memoria, di rimozione indotta o volontaria degli eventi del passato più o meno recente che hanno fatto la storia di questo Paese, ecco finalmente un film di  impegno civile che mancava da molto tempo,  in uscita il 15 maggio. E non si tratta soltanto di questo, in realtà Ricky Tognazzi e Simona Izzo raccontano soprattutto una storia d’amore: quella tra Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, attraversata dagli attentati di una mafia sempre più proterva e bombarola che crea sin dalle prime battute un alone di morte annunciata attorno ai due protagonisti.

Ritratto di donna

Non è un caso che nel titolo ricorra per primo il nome della donna che amò  fino all’estremo sacrificio – ben conscia di compierlo quando accompagnò il marito  da Roma a Palermo – perché i due registi  ritraggono a tutto tondo una figura femminile coraggiosa e decisa, tanto nella sofferenza quotidiana accanto ad un uomo sempre a rischio di vita quanto nella sua professione di magistrato. Ne risulta un lavoro di grande pregio ed ampio respiro in cui l’attenta caratterizzazione dei personaggi non trascura neppure i ruoli minori, facendoli assurgere a parte integrante ed imprescindibile della narrazione.

Amore e attentati

Quasi una cantilena mortifera (gli attentati a Giuliano, Terranova, Chinnici, Dalla Chiesa) è scomoda e tetra compagna dell’innamoramento di Francesca e Giovanni, della separazione di lei, del loro matrimonio celebrato dall’allora sindaco antimafia Leoluca Orlando, ma in primo piano resta sempre e comunque una toccante vicenda amorosa che soltanto i 1000 chili di tritolo dell'”attentatuni” di Capaci potevano vigliaccamente stroncare.

Pochi voli di fantasia

Come per quasi tutti i film di carattere biografico, sorge qui spontanea la domanda: quali e quanti gli aggiustamenti romanzati? Sono gli stessi registi a rispondere al quesito, puntualizzando che di voli di fantasia la vicenda è quasi del tutto priva, perché nella realizzazione della pellicola è venuto in aiuto, con i suoi ricordi e le sue testimonianze, lo stesso fratello della vittima, Alfredo Morvillo, che tra l’altro è stato compartecipe del romanzo che Felice Cavallaro ha dedicato alla storia dei due magistrati. Il quadro è così completo,  la veridicità dei fatti storico-politici riesce a non disgiungersi da quella delle storie personali creando un unicum di grande impatto.

Cast eccellente

Primo Reggiani veste in modo convincente i panni di Falcone, Ester Pantano – brava e perfettamente calata nella parte –  quelli della Morvillo. Ma anche il resto del cast (Alessandra Carrillo, Isabella Delle Monache, Leon Muraca) naviga su livelli di eccellenza.

A chiusura del film un’annotazione malinconica nei titoli di coda: Francesca e Giovanni non hanno potuto restare uniti dopo la vita, le loro spoglie sono state inumate in luoghi differenti. E la cosa a suo tempo scatenò non poche polemiche.

About Author

Angelo Marcoaldi

Angelo Marcoaldi è nato a Roma il 12.03.1956. Diplomato al Liceo classico Giulio Cesare di Roma nel 1975, è giornalista pubblicista. Ha collaborato a diversi quotidiani e periodici. Dal 1982 al 1988 è stato programmista regista radiofonico in RAI, con contratti a tempo determinato, curando in particolare trasmissioni di poesia contemporanea. Ha lavorato fino al 2006 per un call center e dal 2007 è stato dipendente del Comune di Roma.

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