TAORMINA FILM FESTIVAL: Intervista ad Alessandra Mosca

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Tra le presenze piu’ o meno importanti ho incontrato al Taormina film festival, Alessandra Mosca una neo-cineasta di Monterotondo che da poco ha proiettato all’ambasciata italo-uruguaiana il suo documentario Mario de Benedetti y otras sorpresas. Cosi’ le ho posto alcune domande.

Che ne pensi di questo Festival?

Lo trovo sottotono rispetto a Venezia, ma lodevole per la possibilita’ che offre a tutti. Tutti sono liberi di accedervi,di poter partecipare allo stesso modo agli eventi del Festival. Credo che sia proprio questo il fine ultimo di un festival.

Cosa ti ha spinto a partecipare?

Sono qua per le Lezioni di Cinema, che trovo estremamente interessanti e di grande qualita’. Tra tutte mi ha colpito quella della Campion, forse per l’argomento che ha trattato, ma soprattutto per la sua umanita’ straordinaria.

Parlami del tuo documentario

E’ un progetto nato nel 2000, e piu’ precisamente nato in me sette anni prima quando ho conosciuto la poesia di Mario de Benedetti e me ne sono innamorata. In fondo questo documentario parla proprio di questo, un viaggio all’interno di me stessa attraverso le sue parole, ma un viaggio in questa sua terra, a contatto con il suo popolo e le sue tradizioni. Ho cercato di descriverlo attraverso i miei occhi anche intervistando dei personaggi che hanno lavorato con lui, tra tutti Daniel Vigliotti, Eliseo Subi’elo, Dario Grandinetti.

Con quali mezzi e’ stato realizzato?

Con mezzi diversi, ma soprattutto con una grande passione e dedizione. A tal proposito vorrei citare alcuni miei collaboratori che vorrei ringraziare: Andrea Blarximo, Bruno Fudaro’, Silvia Natale, Silvia Irrazabal.

Il tuo sogno?

Che questo lavoro trovi una distribuzione, in fondo e’ cosi’ difficile farsi spazio, sarebbe meraviglioso che i giovani abbiano piu’ sostegno e promozione da parte dai ‘vecchi del Cinema

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