La Manovra costerà 3560 euro alle famiglie di Roma e provincia
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“La manovra economica, approvata in Senato, assesta un colpo durissimo e drammatico alla nostra comunità”. L’allarme è del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, secondo il quale il documento contabile costerà alle famiglie romane, nei prossimi quattro anni, oltre 3.560 euro, per un totale di oltre sei miliardi di euro, mentre il taglio agli Enti locali del territorio sarà di 2,6 miliardi di euro. I calcoli sono il frutto di un monitoraggio realizzato dal Centro studi di Palazzo Valentini sull’impatto che il provvedimento avrà sui cittadini della Capitale. Nello studio, sono state considerate quattro voci della manovra: i tagli agli Enti locali, l’aumento dell’Iva, l’aumento dell’addizionale Irpef per il Comune di Roma ed il blocco degli aumenti per i dipendenti pubblici. Restano fuori dal conto i tagli alla sanità, ai ministeri, agli stipendi pubblici oltre i 90mila euro, l’aumento del bollo sui dossier titoli, l’aumento della tassazione delle attività finanziarie e il contributo del 3% per i redditi oltre i 300mila euro.
“Il Governo – ha puntualizzato Zingaretti – sta mettendo pesantemente le mani in tasca. Si tratta di una manovra ingiusta ed iniqua, che contestiamo anche per qualità nel reperimento dei soldi. Abbiamo avuto manovra che colpisce chi paga le tasse e chi vive in funzione dei servizi, che scompariranno in maniera drammatica”.
Aspetto quest’ultimo davvero preoccupante: l’impatto su Roma dei tagli alle istituzioni territoriali è di 429,5 milioni in meno nel 2011, che salgono a 689,6 nel 2012, 759,2 nel 2013 e 759,2 nel 2014, per un totale di 2,637 miliardi.
C’è poi l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%: secondo le stime l’impatto sarà di 80,7 milioni di euro che saliranno a 488,6 milioni negli anni successivi per arrivare ad un totale di 1,546 miliardi nel quadriennio 2011-2014.
E non finisce qui: l’aumento dello 0,4% dell’addizionale Irpef per il Comune di Roma equivale a circa 160 milioni di euro l’anno, risorse che saranno destinate esclusivamente per il piano di rientro del deficit. La cifra, nel quadriennio, tocca dunque 640 milioni di euro.
Ultima voce considerata è il blocco degli aumenti dei dipendenti pubblici (quasi 344.000 in tutto il territorio provinciale), che vale 140 milioni di euro nel 2011, 265 nel 2012, 387 nel 2013, 510 nel 2014 per un totale di 1,3 miliardi di euro.
Nel mirino, infine, il Patto di stabilità: “Sta diventando sempre più stupido – ha aggiunto l’assessore al Bilancio, Antonio Rosati. Avevamo in cassa 100 milioni da spendere per strade e scuole, ma ne abbiamo potuti spendere solo 30”.
Soddisfazione è stata invece espressa da Zingaretti sul ddl costituzionale approvato dal governo che prevede l’abolizione delle Province. “Finalmente – ha detto – la mia idea di fare la città metropolitana trova anche il consenso del Governo. Se vogliamo razionalizzare gli strumenti di governance, lavoriamo verso la città metropolitana evitando il rischio vero della proliferazione di una moltitudine di unione dei Comuni ed Enti di scopo. Diamo al nostro territorio un unico Ente di area vasta che semplifichi la burocrazia, che offra un unico interlocutore, che davvero promuova dei risparmi su scala, discuta della mobilità e della scuola. C’è -ha concluso Zingaretti- la grande occasione per dare una maggiore organizzazione a questa dimensione metropolitana che è sotto gli occhi di tutti e che solo per un pregiudizio ideologico in questi ultimi anni si è voluto negare. Saluto e segnalo che il Comune e la Provincia di Milano, di centrosinistra e di centrodestra, hanno lanciato una grande sfida di modernizzazione della governance puntando alla città metropolitana. Noi non possiamo rimanere indietro”.