Il termine e-bike racchiude tutte le biciclette provviste di motore elettrico.
Esistono due tipologie di biciclette elettriche: le biciclette a pedalata assistita (Pedelec) e le biciclette elettriche.
La differenza fondamentale tra le due è che il motore della prima è utilizzato come sostegno al ciclista, che verrà chiamato in causa solo quando si pedala. Nella bicicletta elettrica invece il motore elettrico e la pedalata del ciclista non sono strettamente collegate, ma completamente indipendenti.
Cosa dice la legge
Per il codice della strada distinguere le due categorie è di fondamentale importanza. La legge racchiude nelle prime tutte le bici con motore elettrico che raggiungono una velocità massima di 25 km/h e una potenza di 250 Watt. Le eBike sono considerate alla stregua di tradizionali biciclette, non vi è alcun obbligo di immatricolazione, targa, assicurazione e patentino, e possono circolare tranquillamente sulle piste ciclabili.
Tutte le altre biciclette elettrificate che presentano un motore con potenza superiore ai limiti consentiti sono definite come normali veicoli a due ruote, soggetti a omologazione e a tutti gli obblighi che ne derivano.
Funzionamento bici elettrica
La bici è dotata di un motore elettrico, collocato solitamente sulla parte posteriore del telaio.
Questo si attiva e assiste il ciclista nella pedalata in base al livello di assistenza precedentemente scelto. I motori più tecnologici hanno quattro modalità di assistenza: più aumenta lo sforzo della pedalata, minore sarà il livello di assistenza fornito al ciclista, fino a cessare completamente una volta raggiunta la velocità di crociera di 25 km/h. Il tipo di assistenza selezionato determina la durata della batteria, utilizzare costantemente il livello più alto può ridurre l’autonomia fino al 70%.
Nonostante sia provvista di motore, la bici elettrica può essere utilizzata senza problemi come una bicicletta tradizionale, sfruttando esclusivamente la forza delle gambe.
Inserito da: WalterW
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