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Monterotondo. SS Gonfalone: salvo, ristrutturato e potenziato

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Monterotondo. SS Gonfalone: salvo, ristrutturato e potenziato

ss_gonfaloneOra è ufficiale: il SS Gonfalone è salvo. Non solo. Grazie a cospicui finanziamenti, soprattutto regionali, il nosocomio eretino sarà ristrutturato in tempi brevi e dotato di un nuovo reparto. I complessivi tre milioni di euro in arrivo (2,1 dalla regione, 900mila dalla Asl Rm/G) serviranno infatti ad adeguare e a potenziare la struttura a cominciare dal Pronto soccorso, e a realizzare il Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura.

Inserito nel piano sanitario varato dalla Giunta Zingaretti in vista del Giubileo straordinario annunciato da papa Francesco (8 dicembre 2015 – 30 novembre 2016), il SS Gonfalone, unico ospedale della provincia, rientra infatti nel novero delle dodici strutture sanitarie della rete d’emergenza regionale beneficiarie di finanziamenti per l’adeguamento strutturale, che insieme ai fondi destinati al rinnovo del parco ambulanze, al potenziamento dell’elisoccorso e all’ampliamento delle deroghe allo sblocco del turn over del personale, portano l’impegno regionale a complessivi 88 milioni di euro.

Brevissimi i tempi degli interventi: l’adeguamento strutturale dovrà essere realizzato entro l’inizio del Giubileo. Resteranno operativi i reparti di chirurgia, ortopedia e ginecologia e prevista l’apertura delle sale operatorie anche al sabato. L’unica incertezza riguarda il punto nascite, servizio che non raggiungendo il numero di parti annui fissato dai parametri ministeriali risulterebbe prossimo (fine giugno) alla cessazione delle attività.

Si chiude definitivamente, quindi, una vicenda iniziata nel settembre del 2010, allorquando iniziarono a trapelare indiscrezioni secondo le quali il SS Gonfalone sarebbe rientrato nell’elenco dei nosocomi regionali “non produttivi” e pertanto, ai sensi del decreto 80 della Giunta presieduta da Renata Polverini, destinati al declassamento e alla riconversione. Seguirono anni di dura lotta, manifestazioni, sit-in contro le strategie previste dal decreto 80, incontri e audizioni presso la Regione e la direzione generale della Asl. Poi, dal 2013, di serrato e puntuale confronto con le istituzioni regionali e i vertici sanitari, fino al Piano operativo sanitario 2013/15 con il quale la Giunta Zingaretti, nell’agosto scorso, salvava il SS Gonfalone dal declassamento.

L’inserimento dell’ospedale di Monterotondo tra le strutture romane da potenziare in vista del Giubileo rappresenta, oggi, il definitivo riconoscimento delle ragioni puntualmente e strenuamente rappresentate in ogni sede dall’Amministrazione comunale di Monterotondo, dai medici, dagli infermieri e dalle organizzazioni sindacali del nosocomio, che oggi possono esprimere profonda soddisfazione nell’annunciare alla città e al territorio questa svolta decisiva per il futuro del SS Gonfalone.

«La Regione ha mantenuto le promesse – afferma il sindaco Mauro Alessandri – rivelandosi interlocutore attento e perfettamente consapevole della centralità dell’ospedale di Monterotondo, della sua insostituibile funzione di risposta alle esigenze e alle emergenze sanitarie di un territorio enorme, che comprende periferie romane, comuni tiberini e nomentani e parte della provincia di Rieti. Dopo i primi anni di dura lotta contro il famigerato decreto 80 della Polverini, che condannava inopinatamente alla chiusura il SS Gonfalone e di serrato, costruttivo confronto con l’amministrazione Zingaretti, oggi possiamo finalmente annunciare che il nostro ospedale non solo è salvo ma diventerà a breve migliore, chiudendo finalmente nel migliore dei modi un’intensa mobilitazione che ha coinvolto profondamente le istituzioni e l’intera città e di cui possiamo, perciò, essere tutti giustamente orgogliosi e soddisfatti».

«L’operatività del SS Gonfalone potrà finalmente tornare a livelli adeguati alla sua importanza e alla sua strategicità – afferma il consigliere delegato per la sanità Walter Antonini – mentre lottavamo per impedire il suo declassamento abbiamo infatti sempre e contemporaneamente lavorato per ottenere migliori strutture e apparecchiature. Non è un caso, perciò, se oggi possiamo salutare con soddisfazione la dotazione di nuove apparecchiature che migliorano di molto l’efficienza ospedaliera. Mi riferisco alla nuova apparecchiatura TAC multislides, che consente di effettuare esami più accurati e in minor tempo e l’amplificatore di brillanza per il reparto di ortopedia. Abbiamo inoltre recentemente concordato con la direzione generale della Asl, su nostri precisi suggerimenti, la collocazione del servizio di radiologia al piano terra, così da recuperare gli spazi utili ad ospitare il nuovo servizio».

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Giovanni Lembo

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