IN SALA: Kill Bill. Il ritorno di Tarantino sotto il segno del riciclo
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Sei anni dopo Jackie Brown, il ragazzaccio terribile del cinema americano, Quentin Tarantino, torna con Kill Bill – Volume 1 e dimostra, per la quarta volta, il suo grande amore per il bel cinema di genere di una volta, realizzando un film semplice e meraviglioso sulla vendetta e le arti marziali.
Kill Bill narra della Sposa, una Uma Thurman da mozzare il fiato, che, nel giorno delle sue nozze, cade vittima di un agguato ad opera dei suoi vecchi soci. Il marito muore, lei cade in coma. Al suo risveglio, il suo unico desiderio e’ la vendetta. Inguantata nella tutina gialla di Bruce Lee, la Sposa iniziera’ a far fuori i suoi ex soci.
Spettacolare, adrenalinico, vertiginoso, il film e’ pura goduria visiva. Tarantino frulla nel suo personalissimo calderone di tutto: i vecchi film d’arti marziali degli Shaw Bros, le modernissime e ipercinetiche coreografie marziali del maestro Yuen Wo Ping, gli anime (cartoni animati giapponesi). Menzione a parte per la stupefacente colonna sonora che assembla quanto di meglio sentito nei gloriosi film italiani dei vecchi tempi: Il grande duello, I giorni dell’ira, Da uomo a uomo, Sette note in nero