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La “Janara” alla 35ma edizione del FantaFestival di Roma

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La “Janara” alla 35ma edizione del FantaFestival di Roma

JANARA loc defIl Festival dedicato agli appassionati del cinema horror ha tra i titoli in programma per questa 35ma edizione JANARA, il film ispirato alla leggenda beneventana di una strega che nel Settecento, messa al rogo mentre aspettava un bambino, lanciò una terribile maledizione che impediva agli abitanti del posto di crescere figli.

La proiezione di JANARA è prevista per mercoledì 25 giugno alle ore 22.30 al cinema Barberini di Roma.

Dopo il successo ottenuto nelle sale italiane, continua dunque il percorso della pellicola prodotta da Alessandro Riccardi e Gianluca Varriale per VARGO, nonostante le difficoltà del cinema indipendente e di genere.

La storia: A San Lupo, un paesino della provincia di Benevento, da qualche tempo spariscono i bambini. La polizia crede si tratti di un pedofilo ma la gente del paese ha paura che a portare via i loro figli sia la Janara, una strega. Esiste infatti un’ antica leggenda su una Janara messa al rogo mentre era incinta, la quale avrebbe maledetto gli abitanti del paese e i loro figli.

Marta e Alessandro sono una giovane coppia che aspetta un figlio da poche settimane. Di passaggio a San Lupo per delle questioni testamentarie legate alla morte del nonno di lei, si trovano invischiati in una faccenda dai contorni sempre più macabri.

Mentre l’ennesima sparizione fa scoppiare una psicosi nel paese, Marta capisce che il suo legame con la leggenda della Janara è tutt’altro che
lontano. La voglia di scappare via è grande, ma più forte è il desiderio di fermare questo spirito che si impossessa del bene più prezioso delle famiglie. Per farlo però, dovrà mettere in gioco la sua vita e quella del bambino che porta in grembo.

“Il progetto “JANARA” nasce quasi per caso circa otto anni fa – dichiara il regista Roberto Bontà Polito – insieme ad alcuni amici – tutti appassionati di fotografia – giravamo in caravan alla scoperta di nuove borgate medievali da fotografare. In quel freddo mese di dicembre decidemmo di “esplorare” il Beneventano. La prima meta fu Guardia San Framondi, poi ci spostammo nel confinante paesino di San Lupo. Dopo pochi scatti, mi resi conto che le scenografie naturali che stavo fotografando potevano essere delle ottime location dove ambientare un film.

Sulla via del ritorno notai sull’uscio di una casa contadina, alla periferia di San Lupo, un’anziana signora intenta a trasportare in casa della legna. Chiesi alla donna se poteva indicarmi dove acquistare alcuni prodotti tipici da portare a casa. La vecchietta mi rispose che poteva vendermi qualche salame, formaggio di capra, uova fresche o addirittura un pollo ruspante! Ci fece accomodare in casa vicino al camino e cominciammo a chiacchierare. Le spiegai perché eravamo lì e come i luoghi appena visitati avessero sollecitato la mia fantasia e che ero alla ricerca di una storia da raccontare per poterli mostrare in video. “Te la racconto io una Storia” mi disse. Fece una breve pausa e guardandomi fisso negli occhi, mi chiese: “La conosci la storia della Janara?”. Fu così che per la prima volta appresi la leggenda della Janara, restandone così affascinato, che appena rientrato a casa cominciai subito una ricerca accurata sulla leggenda e sugli aspetti antropologica e magico/religiosi legati a questa figura della. La Janara aveva stregato anche me”.

“La Janara è nota nella tradizione campana come la strega, in particolare la famosa strega di Benevento – dichiarano i produttori del film Alessandro Riccardi e Gianluca Varriale – in realtà le Janare erano donne emancipate che vivevano ai margini della società, troppo all’avanguardia per essere comprese e rispettata dalla società del tempo. Da sempre temute e rispettate, gli uomini e le donne si
rivolgevano a loro per fare fatture, togliere il malocchio, praticare aborti o elaborare filtri d’amore.

L’emancipazione e la pratica della “magia” nel corso dei secoli le hanno rese bersaglio della popolazione che in più di un’occasione le ha uccise, a volte per nascondere le proprie colpe.

È proprio da un evento di questo tipo, accaduto nel ‘700, che nasce l’idea di questo film. Una Janara, uccisa mentre era incinta -probabilmente di un nobile del posto- lancia una maledizione sul paese: nessuno più avrebbe potuto crescere un figlio. Da questo fatto realmente accaduto, abbiamo elaborato una storia thriller/horror ambientata nei giorni nostri, una ghost story con un piede bien piantato nella tradizione popolare”.

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Giovanni Lembo

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