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Intervista a Fabrizio Di Ernesto, autore di “Santa Madre Russia”

Segui Email Verrà presentato oggi, 28 maggio, alle ore 18,30 presso la Libreria Mondadori Bookstore – via Mameli 16G

Intervista a Fabrizio Di Ernesto, autore di “Santa Madre Russia”

Santa Madre RussiaVerrà presentato oggi, 28 maggio, alle ore 18,30 presso la Libreria Mondadori Bookstore – via Mameli 16G – a Monterotondo, l’ultimo saggio di Fabrizio DI Ernesto, “Santa Madre Russia”, edito da Fuoco Edizioni.
Una lunga cavalcata che analizza a livello storico e geopolitico gli ultimi 25 anni della storia russa e si sofferma in particolare sulla figura di Vladimir Putin.

Ne abbiamo approfittato per porre all’autore alcune domande su un saggio brillante ed illuminante che analizza lucidamente una figura controversa e fondamentale dello scacchiere internazionale.

Perchè hai deciso di incentrare il tuo ultimo saggio sulla Russia e su Putin?

Nell’ultimo anno, per via della crisi ucraina, la Russia è tornata in primo piano sui media, non solo nazionali. Come spesso accade in Italia però le informazioni arrivavano a senso unico in chiave totalmente nati-russa e anti-Putin. Da giornalista mi sono chiesto se ciò fosse vero o meno e mi sono accorto che non tutto ciò che ci veniva raccontato era vero, quindi mi è sembrato giusto occuparmi della Russia e di Putin da un punto di vista professionale e non partigiano, nel tentativo di offrire a tutti gli interessati gli strumenti per capire da soli l’attuale situazione di Mosca e, nei limiti del possibile, la figura del presidente.

Quanto tempo ti ha preso scriverlo e che ti tipo di ricerche hai fatto?

La gestazione è stata molto lunga, è durata più di un anno. Data la delicatezza del tema trattato volevo essere il più preciso possibile. Ho consultato vari siti russi in lingua inglese, sia pro sia contro il Cremlino, ho letto molti saggi usciti di recente su Putin e la Russia; ho parlato con colleghi che sono stati a Mosca.

Putin angelo o demone?

Un po’ l’uno, un po’ l’altro, diciamo statista nel senso più alto del termine, ovvero un uomo politico che nella sua azione antepone sempre gli interessi del suo paese a quelli della comunità internazionale, non a caso l’Occidente che dopo la sua ascesa al Cremlino ha perso il controllo delle ricchezze del sottosuolo russo tende a demonizzarlo. Se mi si permette il paragone possiamo dire che Putin per l’Occidente è un po’ come la Merkel per noi italiani e parte degli europei, spesso per fare gli interessi della Germania penalizza gli altri paesi europei, noi la critichiamo ma i tedeschi continuano a votarla. Nel libro dò un giudizio doppio su Putin, angelo per la politica interna demone per quella estera. Ha ereditato da Eltisn un paese allo sbando, la situazione era simile se non peggiore a quella in cui versa oggi la Grecia ed ora la Russia è tra le prime tre potenze mondiali, gli indicatori del paese sono confortanti, la disoccupazione globale è di poco superiore al 5% e le grandi aziende energetiche statali dominano il settore a livello globale ed il paese non ha debiti con il Fondo monetario internazionale. Alcuni aspetti della sua politica interna in tema di diritti civili possono far storcere la bocca a più di una persona ma Putin da questo punto di vista ha sempre dato la precedenza ai diritti sociali, basti pensare alla legislazione in favore della maternità ed a supporto della famiglia tradizionale. Dal punto di vista della politica estera però la rinascita della Russia è coinciso anche con un ritorno all’imperialismo moscovita, apertura di nuove basi militari, crescita dell’interscambio commerciale con i paesi africani nel settore delle armi ed inoltre con una posizione di forza nel settore energetico sta utilizzando i gasdotti come cavallo di Troia per entrare in Europa e diventare quasi il socio forte nei rapporti con la Ue.

Qual è il suo maggior pregio secondo te?

Putin sa capire molto bene la realtà che lo circonda ed è un abile stratega. Appena arrivato al Cremlino ha capito che la Russia aveva davanti a sé due strade: o svendersi completamente ai grandi speculatori internazionali, snaturando la natura del suo paese e facendone la gallina delle uova d’oro della grande finanza mondiale, oppure riportare le grandi aziende energetiche sotto il controllo statale e utilizzare le ricchezze derivanti da queste per rilanciare la grandezza di Mosca. Ha scelto questa seconda strada facendo gli interessi della Russia. Sicuramente ha avuto il suo tornaconto, con Medvedev ha composto un tandem che governa il paese ininterrottamente da 15 anni però ha fatto anche gli interessi della Russia redistribuendo buona parte della ricchezza alla sua nazione.

Cosa ti affascina della figura di Putin?

Il suo fare gli interessi del suo paese, un aspetto questo che lo rende distante anni luce dalla gran parte dei nostri politici. Sicuramente lo si può criticare sotto vari aspetti ma nel complesso credo meriti a pieno titolo un posto di primo piano nella storia del XXI secolo e non in negativo.

Kerry da Putin, quali saranno le prossime mosse dell’America?

Da un paio di anni a questa parte i rapporti tra Mosca e Washington sono tornati tesi; c’è stata la crisi siriana, quella ucraina, lo scandalo delle intercettazioni dell’Nsa ed ora le frizioni nei rapporti con la Grecia. Sulla Siria e l’Ucraina l’ha spuntata Putin, ha impedito l’intervento armato contro Assad ed ha riportato la Crimea nei confini russi. Tutti colpi incassati da Obama che vorrebbe replicare. Ora la partita si gioca sulla Grecia. Putin è pronto ad aiutare Atene a rimborsare il debito internazionale ed evitare il default. Ciò però comporterebbe non solo l’uscita della Grecia dalla Ue ma di fatto anche l’ingresso della Russia in un paese Nato che ospita anche basi militare statunitensi e testate atomiche americane. Fonti greche nei giorni scorsi hanno riferito che Washington ha invitato Atene a non cedere alle lusinghe russe e rompere il fronte delle sanzioni contro la Russia. Diciamo che l’intento degli Usa è quello di isolare diplomaticamente Putin, un’impresa quasi impossibile.

Dove presenterai il libro?

Purtroppo la lavorazione è stata più lunga del previsto ed il libro è uscito a cavallo della metà di maggio quindi l’approssimarsi della pausa estiva ci ha costretto a prevedere fino a luglio poche presentazioni, da settembre in poi riusciremo a farne molte anche se un piccolo tour per le prossime settimane lo stiamo organizzando ed aggiornando. Domani, 28 maggio, giocherò in casa o quasi alla libreria Mondadori di Monterotondo; sabato 30 sarò invece a Bellante in provincia di Teramo. Venerdì 5 giugno sarò ospite della biblioteca Enzo Tortora a Roma. In via di definizione c’è poi un’altra presentazione a Roma, una a Latina ed una Perugia, con gli organizzatori dobbiamo solo trovare data buone per entrambi.

 

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Giovanni Lembo

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