RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: l’ultimo saluto ad Antonella Savi
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UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI!
Questa mattina, nella chiesa di san Biagio a Tivoli, e sulla piazza, centinaia di persone hanno salutato per l’ultima volta la nostra carissima Donna e Compagna Antonella Savi, l’infermiera di Tivoli uccisa da un pirata della strada. C’erano tantissimi amici, tanti colleghi di lavoro, tanti compagni e compagne, i consiglieri regionali di SeL Nieri e Zaratti, le donne di Rete Rosa, tiburtini qualunque. Tantissime rose rosse la attendevano e l’hanno accompagnata nell’ultimo viaggio. C’è stata tanta commozione durante e dopo la messa celebrata dal parroco Don Ciro, per le parole del figlio Lorenzo e durante la lettura di una splendida, quasi premonitrice poesia che Antonella poco tempo fa aveva scritto e pubblicato sul suo sito internet. Antonella se n’è andata così, accompagnata dalle mani strette delle sue compagne, e dagli applausi veri e spontanei per quell’atto estremo di generosità nel quale si è condensata, in un istante supremo, la sua vita e la sua essenza. Man mano che scopriamo, nelle testimonianze dirette, la dinamica dell’incidente capiamo sempre più quale fosse la sua missione: non lasciare nessuno solo in mezzo alle difficoltà. Abbiamo perso una compagna incredibile, una Donna grande. Ma non l’abbiamo persa solo noi che la porteremo sempre nel cuore l’ha persa la società civile cui si dedicava ogni giorno. L’ha persa Tivoli in cui viveva. L’hanno perduta i pazienti dell’ospedale in cui lavorava. L’infermiera di Tivoli ha suscitato emozione in tutto il paese, commenti e condoglianze continuano ad arrivarci, anche da molto lontano, una sola assenza ha stupito tutti: nessun rappresentante dell’amministrazione comunale sembra essersi accorto di Antonella, del suo gesto e del suo valore. Ma è meglio così: Lei amava la sincerità e la spontaneità delle anime pure, le lacrime di stamane sono sgorgate direttamente dai loro cuori. Di Lei siamo fieri, di averne condiviso le lotte e di averla avuta al fianco siamo onorati, del suo insegnamento faremo tesoro, del suo nome una carezza.
Gianni Innocenti